IL TERRITORIO
La Val di Cembra e le Dolomiti.
Tra terra e cielo.
I | LA NOSTRA TERRA
Dove terrazze sinuose lottano contro pendenze ardite
La Val di Cembra è una terra austera dove la viticoltura eroica si manifesta nella sua massima espressione, tra due patrimoni dell’Unesco unici e irriproducibili: le Dolomiti e centinaia di km di muri a secco. Adagiati in questi sorprendenti paesaggi si trovano i circa 15 ettari della cantina Corvée.

Le nostre vigne sono dislocate tra i 450 e i 750 metri di altezza, altitudini diverse che consentono la coltivazione di ben dieci vitigni. Per questo amiamo affermare che i nostri vini scalano simbolicamente la montagna facendola propria.
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II | MORFOLOGIA E CLIMA
Testimoni di un territorio esigente e impervio
La cantina Corvée, a Cembra Lisignago, è protetta a Est dalle foreste di Paneveggio, a Sud sfiora l’orizzonte delle cave “dell’Oro rosso trentino”, il porfido, e a Ovest abbraccia l’imponente massiccio delle Dolomiti di Brenta.

Tutte le terrazze della Valle sfruttano esposizioni che rendono la vite capace di offrire il meglio di sé. Vengono prima riscaldate dal sole più luminoso del Sud e poi, verso il tramonto, attraversate dalla tenue brezza dell’Ora del Garda. Di notte, il lento rilascio del calore assorbito dal porfido, preserva intatto il patrimonio aromatico delle nostre uve.

E naturalmente protagonista è anche il suolo. Terreni porfirici ricchi di minerali: un’antica barriera corallina che oggi rivela le sue uniche e straordinarie proprietà nella produzione enologica attraverso vini, fini, eleganti, minerali e dalla grande bevibilità.
III | TERRA E UOMO
UN LEGAME PROFONDO
Noi di Corvée ci impegniamo ogni giorno per rappresentare concretamente l’unione tra natura e prodotto, per realizzare vini unici che nascono dalle nostre conoscenze ma soprattutto dal cuore.

Abbiamo un legame personale con la nostra terra che ci spinge a migliorarci anno dopo anno nell’etica dei vigneti, nella cura meticolosa che la qualità richiede, nell’intimo e viscerale rispetto per il territorio.
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Dove terrazze sinuose lottano contro pendenze ardite. Testimoni di un territorio esigente e impervio, espressione di alta manualità. Di conoscenze pratiche custodite e tramandate. Di una simbiotica relazione tra uomo e montagna.